RECENSIONI IN UN... "L'antipolitica della crisi", un'indagine sul presente in compagnia della storia

di Jeff Scafati

Abbiamo avuto il privilegio di partecipare nei giorni scorsi alla presentazione di uno dei pochi libri interessanti che ci sia capitato di leggere negli ultimi mesi: “L’antipolitica della crisi. Democrazia digitale e altre illusioni”, di Nicola Castaldo, scrittore esordiente, professore di filosofia nelle scuole superiori, giornalista e, ciò che più conta, raffinato flaneur della metafisica.

L’evento è stato organizzato dall’associazione Kilab, che nel suo tentativo dichiarato di creare connessioni tra gli spazi vuoti riesce sempre a proporre appuntamenti capaci di destarci dalla balbuzie intellettuale in cui la contagiosa produzione pseudoculturale e pseudoartistica che ci circonda rischia costantemente di confinarci.

Per non privare i lettori del gusto della lettura, non approfondiremo qui ciò di cui il libro tratta. Ci limiteremo a sottolineare che esso non contiene risposte ma molte domande. Nelle sue pagine non si trovano interpretazioni intellettualmente ardite delle attuali dinamiche che animano la politica italiana, o meglio ciò che di essa resta; è presente invece un’analisi di questo tourbillon inceppato, che viene posto sotto la lente della storia al fine di evidenziarne l’ottusa ripetitività, l’incoerente farragine prospettica, la vuota e incresciosa mediocrità.

Fuggendo con la modestia del saggio la tentazione del giudizio, l’autore indaga il presente tonando indietro nel passato, fino alla Grecia antica, fino all’origine del pensiero democratico, e attraverso un percorso non scevro da scorciatoie maieutiche e brachilogiche guida il lettore alla scoperta di alcuni utili strumenti per poter osservare con ragionevole e ragionato distacco la realtà della politica italiana odierna.

Nei confronti di Castaldo ci sentiamo debitori.

Questo libro vale duecentesimi.