COMUNICATO SINDACALE

L'assemblea dei redattori della testata duecentesimi, congiuntamente all'assemblea dei collaboratori e al direttore, esprime seria e profonda preoccupazione per i cambiamenti logistici in atto all'interno della redazione negli ultimi tre giorni.

In particolare la sostituzione delle scrivanie di palissandro (della specie Dalbergia Nigra) con mobili in ciliegio delle Isole Britanniche decisa unilateralmente dall'editore Asmodeo Berlicche, senza peraltro informare con il dovuto anticipo la rappresentanza sindacale come previsto dall'articolo 34 del Cnlg, appare del tutto ingiustificata dal punto di vista economico e completamente antiestetica.

La tonalità rossiccia delle nuove scrivanie non appare coordinata con il grigio metallizzato dei computer sopra posizionati e conferisce all'ambiente di lavoro, all'interno del quale, giova ricordarlo, i redattori passano fino a due ore al giorno, un'aria gigionesca e ditirambica che mal si addice alla seria attività portata avanti con indefessa tenacia e passione in quelle stanze.

A ciò si aggiunge il fatto che la scelta di rinnovare le scrivanie, secondo quanto sostenuto dall'editore, è stata presa in un'ottica di contenimento dei costi, portando a un risparmio consistente nel lungo grazie alla riduzione delle spese di manutenzione e lucidatura del legno.

A queste argomentazioni l'assemblea obietta che, stante il bilancio in attivo con cui la società editrice ha chiuso i due ultimi semestri, in una fase di gravissima crisi dell'intero comparto dell'editoria, non si vede la necessità di imporre alla redazione un sacrificio di tale portata, obbligando i lavoratori a svolgere la loro attività in un ambiente che non può più definirsi decoroso.

A fronte di tutto questo l'assemblea dei redattori, congiuntamente all'assemblea dei collaboratori e al direttore, chiede con ferma cortesia la rimessa in pristino delle scrivanie di palissandro (della specie Dalbergia Nigra), decreta lo stato di agitazione e conferisce alla rappresentanza sindacale un pacchetto di 13 giorni di sciopero da utilizzare nel caso in cui l'editore persista nelle sue pretese.

L'assemblea dei redattori

L'assemblea dei collaboratori

Il direttore